In Europa sono estremamente rare le specie di antropodi il cui morso può essere pericoloso per la vita di uomo e animali, ma può essere possibile una reazione anafilattica anche ad una semplice puntura di insetto ed in questo caso è necessario intervenire subito.

La cute si arrossa, tende a gonfiarsi ed appare dura e tumefatta; il forte prurito costringe l’animale a leccare e grattare la parte colpita. Se l’insetto è entrato nella bocca, l’animale apre e chiude le mandibole, producendo molta salivazione.

Cosa fare?
1) Calmare la bestiola innervosita dal prurito e dal dolore.
2) Applicare ghiaccio o tamponare con acqua fredda per lenire il dolore ed impedire l’eccessivo gonfiore;
3) Controllare che il pungiglione non sia penetrato all’interno della cute. In questo caso (senza comprimere la zona ), praticare una piccola incisione ed estrarre il pungiglione con una pinza sottile sterile. Continuare poi con gli impacchi freddi;
Si consiglia estrema cautela nell’uso dei primi soccorsi; la patologia può essere aggravata dall’utilizzo incauto delle tecniche di incisione (emorragie). Meglio immobilizzare l’animale e trasportarlo subito dal veterinario. 

Come evitare i morsi

La prevenzione deve avvenire su diversi fronti, si deve agire sia sul corpo sia nell’ambiente, esterno e domestico. I repellenti non hanno tutti lo stesso meccanismo d’azione e, fatto sorprendente, poco si sa su come questi agiscano.
Inoltre gli insetti reagiscono in modo differente alle varie sostanze. Per essere efficace un repellente deve possedere un grado di volatilità che consenta il mantenimento di una concentrazione efficace sulla superficie cutanea, senza evaporare troppo in fretta.

Tra i fattori che influenzano l’attività ci sono la frequenza e l’uniformità di applicazione, il numero e le specie di insetti presenti, le caratteristiche attrattive del soggetto, l’evaporazione e l’assorbimento del repellente attraverso la cute, un’elevata temperatura ambientale e altre condizioni atmosferiche sfavorevoli come il vento o la pioggia.
Ogni aumento di 10 °C della temperatura esterna può ridurre fino al 50 per cento il tempo di protezione di un repellente. E’ necessario applicare i prodotti su tutto il corpo, dato che gli insetti si posano sulle zone non protette già a pochi centimetri dall’area trattata. Vitamina B1, aglio e lievito di birra (ricco di vitamine del gruppo B) vengono talvolta impiegati come repellenti somministrati per via orale, in quanto la loro diffusione cutanea avrebbe l’effetto di allontanare molti tipi di insetti. A oggi, tuttavia, i risultati di numerosi studi clinici smentiscono questa proprietà.

Fitorepellenti 

I vegetali i cui oli essenziali hanno un effetto repellente sono la citronella, il cedro, il prezzemolo, la menta, la verbena, il geranio, la lavanda, il pino, la cannella, il rosmarino, il basilico, il timo, l’aglio, la menta piperita e il pimento.

Per tutti la durata d’azione è limitata nel tempo. L’olio di citronella, che ha un profumo di limone, è il più usato. I preparati che contengono lo 0,05 per cento di olio essenziale forniscono una protezione di circa 40 minuti.

Ciò rende necessario ripetere di frequente l’applicazione. Le candele contenenti il tre per cento di citronella e gli incensi al cinque per cento possono ridurre del 42 per cento le punture di insetti. Una candela normale riduce comunque le morsicature del 23 per cento grazie al solo effetto della fiamma che elimina l’umidità.