“Sono un uomo tutto di un pezzo”
Lo diceva un caro amico classe 1921 deceduto purtroppo oggi in una casa di riposo del Luganese, lui era veramente un uomo tutto di un pezzo e lo ha dimostrato sino alla fine mancava pochissimo al traguardo dei 100 anni, ma purtroppo il momento e questa terribile malattia lo hanno portato via.
La cosa che mi lascia veramente allibito è che nella realtà dei fatti per questa pandemia tutte le persone anziane sono state lasciate da sole, è vero nella maggior parte delle case di riposo è permessa la visita a determinate condizioni e tempi, ma credo che stiamo rasentando la follia.

Penso ad un anziano purtroppo non più autosufficiente ma lucido abituato a vedere giornalmente e per lungo tempo i propri affetti ritrovarsi di punto in bianco con al massimo 60 minuti di visita giornaliera se non addirittura settimanale, senza avere la possibilità di abbracciare baciare o semplicemente vedere i tuoi cari, questo é tristissimo.
Mi domando ad una persona ormai nella terza età avanzata costretto al ricovero in una casa di riposo cosa possa interessare del Covid-19.
si parla di tutela degli anziani, ma siamo certi che questa sia tutela?

La maggior parte degli anziani in strutture di accoglienza non escono praticamente mai dall’istituto e spesso neppure dalla camera, mi viene spontaneo domandarmi come si siano trovati a contatto con il Coronavirus, la totale chiusura come attuata sino ad oggi è totalmente inefficace perché gli anziani sono alla mercé del personale e di molti fattori esterni.
La lontananza fisica dei propri cari pesa sicuramente molto e le giornate diventano interminabili.
Un anziano vive questa situazione come un film dell’orrore, come un abbandono, sono certo che la solitudine sia molto più pericolosa del Covid, i divieti ed i confinamenti anche se fatte per “Tutelare la salute” in realtà hanno portato gli anziani a lasciarsi andare.
Forse a volte andrebbe messo sul piatto della bilancia la qualità della vita che ti resta piuttosto della quantità.

Ciao Aldino buon viaggio 🙂