Le tartarughe dalle orecchie rosse appartengono alla:

Classe: Reptilia
Ordine: Chelonia
Sottordine: Criptodira
Famiglia: Emydidae
Genere: Pseudemys
Specie: Crysemys scripta
Sottospecie: elegans, la più comune
gaigeae
troosti

La Famiglia degli Emididi (o tartarughe d’acqua dolce) comprende 30 Generi, 82 Specie e 14 Sottospecie. Questa Famiglia è affine a quella delle tartarughe terrestri, con la differenza di arti posteriori più adatti al nuoto che alla marcia.

Genere: Pseudemys
Provenienza: Stati Uniti d’America (Florida, Louisiana)
Taglia: fino a 30 cm
Temperatura ambiente: 20-32°C
Il carapace (ovvero lo scudo superiore) degli adulti raggiunge la lunghezza di 27-30 cm e, generalmente, le femmine sono più grandi dei maschi. Hanno una colorazione verde che varia di tonalità a seconda dell’età; i soggetti più

vecchi tendono al verde molto scuro, quasi nero. Il piastrone (ovvero la parte inferiore che chiude il guscio della tartaruga) è, invece, di colore giallo con disegni scuri. E’ possibile distinguere il maschio dalla femmina? Sì perché esiste un dimorfismo sessuale (ovvero diversità tra i sessi) per cui quando la tartarughina raggiunge i 5 cm di lunghezza se è maschio avrà le unghie degli arti anteriori e la coda più lunghi delle femmine e la cloaca (l’organo per l’ eliminazione delle deieizioni) ben distanziata dalle piastre

anali. Inoltre, il maschio ha una piastrone leggermente concavo, mentre nella femmina è piatto.

L’AMBIENTE

L’ambiente necessario perché le tartarughine d’acqua dolce abbiano una vita confortevole e possano
anche riprodursi è quello dell’acquario che deve essere costituito da una vasca di opportune dimensioni e tenendo conto sia del numero di soggetti immessi che dalla loro grandezza. Più numerose e più grosse sono le tartarughe e più spazio hanno bisogno per poter nuotare e muoversi.

L’acquario non deve mai essere completamente pieno d’acqua, ma a circa metà della vasca e ai lati
sarebbe opportuno costruire una specie di terrazza di mattoni (se l’acquario è molto grande) sotto la quale le tartarughe posssano ripararsi e sopra cui poter depositare il cibo. Pezzi di sughero e di materiale espanso creano delle “isole” molto gradite alle tartarughine e possono brillantemente sostituire le terrazze di mattoni. E’ buona norma cospargere il fondo dell’acquario di ghiaia e inserire un tubo al neon da 15-40 W sopra la vasca e una lampada calorifera sopra le terrazze sulle quali le tartarughine amano “riscaldarsi” (RICORDARE: come tutti i rettili, le tartarughe sono animali a sangue freddo ed il loro metabolismo e le loro funzioni vitali risentono della temperatura esterna dell’ambiente nel quale vivono). L’acqua deve essere cambiata almeno una volta al giorno e deve essere lasciata decantare per almeno 1 ora prima di immettervi le tartarughine. L’acqua infatti deve essere tra i 25 e i 28°C e tra i 25 e i 32°C per la parte emersa con escursione termica giorno-notte.
Usare un termoriscaldatore da acquario per la zona sommersa per garantire in questo modo temperatura e umidità. La parte emersa potrà essere riscaldata correttamente con una o più lampadine a incandescenza (tipo quelle casalinghe) che garantiscono anche la naturale variazione tre le ore di attività e quelle di riposo oppure un cavetto riscaldante da terrario.
L’illuminazione è una condizione molto importante e può essere fornita da lampade da acquario con
lampade ad incandescenza per problemi di calore. Se durante l’estate l’acquario viene tenuto all’aperto (raggi solari) è necessario usare lampade speciali a raggi ultravioletti soprattutto per i soggetti giovani. La funzione principale di prevedere per le tartarughine d’acqua oltre che l’acquario anche una parte “terrestre” è per garantire loro la possibilità di crogiolarsi al sole, meglio se naturale e non filtrato (se si pone il terracquario in giardino o sul terrazzo) o artificiale con apposite lampade a fluorescenza ad ampio spettro compresi gli UV. Queste lampade (che consentono anche la sintesi della vitamina D3 endogena) vanno poste a non più di 35 cm di altezza dalla superficie terrestre.
Questa parte va, invece, riscaldata con un faretto spot (fascio di 25-30°C) da 60-100 W.
Il riscaldamento dell’acqua e l’illuminazione vanno mantenuti per almeno 10-14 ore al giorno
secondo della stagione.

L’ALIMENTAZIONE

L’alimentazione è un problema molto delicato e che deve saper conciliare le necessità fisiologiche con i gusti poiché, contrariamente a quanto di possa pensare le tartarughine dalle orecchie rosse sono CARNIVORE! Mangiano comunque anche alimenti di origine vegetale. L’alimentazione, quindi, deve essere corretta e varia, pena la comparsa di malattie carenziali. I cibi liofilizzati o congelati a base di dafnie, tubifex, gamberetti interi o polpa di gambero, larve di “chironomus” (o artemia salina), krill e anche tuorlo d’uovo, frustoli di carne (fegato, cuore, cibi in scatola per cani, ecc.) sono gli alimenti preferiti. Almeno una volta alla settimana è buona norma integrare la dieta anche con alimenti quali: piante acquatiche, insalata, frutta (mela, pera, banana, ecc.) e ricchi di calcio (lombrichi, gusci d’uovo). Il tutto “condito” con qualche buon prodotto polivitaminico.

LA RIPRODUZIONE IN CATTIVITA’

E’ possibile far nascere le tartarughine dalla orecchie rosse in casa?
Sì, è possibile.
Le tartarughine amano la compagnia dei loro simili (bisogna però evitare il sovraffollamento), anche
se potrebbero e possono mordere i loro compagni. Non è insolito vedere l’accoppiamento tra maschio e femmina laddove siano state create le condizioni ambientali e alimentari idonee. L’accoppiamento ovvero il maschio che sale sulla femmina recettiva (ecco la funzione del piastrone concavo!) avviene in acqua, mentre la deposizione delle uova deve avvenire nella zona “terrestre” dell’acquario, dove precedentemente è stata messa della sabbia umida (80-90%). Dopo 60-70 giorni (in media) si potranno vedere sgusciare i tartarughini. Le giovani tartarughine avendo il carapace ancora molle e flessibile impiegano da 2 a 4 giorni per lasciare definitivamente il guscio e hanno bisogno di altri 3-4 giorni per irrobustire il carapace. Quindi, una volta raggiunta l’acqua esse cominceranno a volteggiare nel loro nuovo ambiente ed avranno una fame da….lupi!

LE MALATTIE

Anche le tartarughine d’acqua si ammalano e per questo motivo è necessario affidarsi ad un
VETERINARIO competente che si interessi di rettili e sia in grado di risolvere i problemi inerenti la
salute di questi piccoli animali.
Le più comuni patologie a cui sono soggette le tartarughine d’acqua dolce dalle orecchie rosse

sono:

Malattie legate all’igiene ambientale
Malattie legate all’alimentazione
Traumi vari

Tra le malattie legate all’igiene ambientale ci sono:

Micosi del guscio e della pelle
Ulcere del guscio

Tra le malattie legate all’alimentazione ci sono:

Malattie carenziali da: ipovitaminosi A (occhi gonfi)
ipovitaminosi D (carapace e piastrone molli)
ipovitaminosi C (scobuto)

Tra i traumi:

Fratture del carapace e del piastrone o degli arti (cadute dall’alto)
Ferite da morso (tra simili o da cane)

Ovviamente le patologie che colpiscono questi rettili non si esauriscono qui.

E’ IMPORTANTE interpellate solo un VETERINARIO che sia in grado di consigliarvi sia per quanto riguarda l’allevamento che le cure da prestare a questi animali.