Un’altro amico ci ha lasciato, “ciao Luigi” é stato chiamato improvvisamente nell’aldilà al cospetto di chissa chi, ad ogni perdita la mia mente inizia a pensare al significato delle cose ed alla paura fottuta del trapasso, mi accorgo che sino a che si é baciati dalla gioventu’ e dalla salute questo pensiero non turba, pensi di non morire, che muoiano gli altri e si parla della morte praticamente senza timore, anzi spesso viene esorcizzata nel gioco, resta quasi un evento che puo’ succedere solo ad altre persone, ma durante il passare degli anni e vedendo tante persone care lasciarci questa paura si fa sempre piu’ radicata e profonda e si raggiunge la consapevolezza dell’inevitabile, la chiamano “tanatofobia” ovvero “paura della morte” ma penso che in realtà sia la paura di non riuscire a vivere cosi’ a lungo da poterci godere i frutti di una lunga vita di lavoro, mi viene spontaneo pensare che sin dalla nascita che considero tra gli eventi piu’ belli in assoluto siamo in pratica “fregati”, con la nascita abbiamo una sola certezza che come ultimo stadio ci toccherà la morte.

Di per sé non é la paura della morte a spaventare, ma l’idea che tutto cio’ che possediamo, che abbiamo fatto, le nostre esperienze, la nostra mente, i nostri pensieri piu’ profondi in un secondo svaniscano in nulla e da quel momento restiamo solo ricordi nella mente delle poche persone care.
boscoPensando al trapasso viene da pensare come mai i popoli del mondo debbano solo ed esclusivamente pensare al litigio ed al profitto, e non pensino al benessere alla vita a quanto siamo fortunati a vivere e quanto sia bello vedere un fiore, un prato verde, un tramonto, le persone che si amano. Tutto durante la nostra esistenza viene dimenticato a favore di un consumismo stupido e sfrenato, abbiamo la mania di accumulare oggetti, denaro, immobili, privandoci di molti reali piaceri della vita, pensando che godremo delle nostre ricchezze durante la vecchiaia, questa é la vera follia della vita, dimenticarsi che l’ora del trapasso non é conosciuta e che la nostra vita é appesa ad un filo quasi invisibile, ricordansosi di questo tutti vivremmo decisamente meglio.

Ogni giorno andrebbe vissuto pensando che cio’ che non facciamo oggi potrebbe non essere piu’ possibile farlo in futuro, vorrei nel mio cuore raggiungere la consapevolezza che la morte é inevitabile e giusta, ma é impossibile forse perché amo la vita ed ogni suo momento. La religione ci insegna che il trapasso é solo l’inizio che esiste un aldilà che la religione é giusta e non fa sconti a nessuno, che tutto ha un motivo, ovviamente io non ho modo di giudicare in modo universale ma pensando a quante persone, quanti bambini perdono la vita in modo insensato e a quanti “disgraziati” campano non trovo motivi e sopratutto non riesco a vedere disegni superiori.

Amo la vita sopra ogni cosa il mio desiderio sarebbe essere “eterno”, non per poter avere o conquistare, ma esclusivamente per il piacere di poter assaporare ogni giorno ogni luogo ogni momento ogni respiro, ovviamente sono cosciente che per noi esseri terreni l’eterno non esiste, ma ritengo corretto che ogni tanto ci si fermi a pensare a riflettere rimettendosi in gioco e cercando di vedere in modo piu’ globale senza mai dimenticarsi di bere ogni giorno il succo della vita.