Tutti i presidenti di partito “I ritardo sulle vere necessità del paese” chiedono a gran voce in una lettera congiunta inviata al Consiglio Federale di prendere misure più rigorose alle frontiere. I requisiti di test e quarantena dovrebbero essere applicati a tutti gli immigrati. Anche a tutti i pendolari transfrontalieri che andrebbero testati regolarmente.

Ma è quasi certo che un inasprimento delle misure di ingresso nel nostro paese porterà il turismo straniero a un arresto quasi completo.

In tal modo, tutte le parti stanno infrangendo un tabù. In una lettera congiunta, i presidenti di partito hanno esercitato forti pressioni sul Consiglio Federale perché controlli più da vicino i confini. Il fattore scatenante per l’affermazione è probabilmente il virus Britannico introdotto dai molti turisti invernali. Il Consiglio federale ha reagito con misure severe in tutta la Svizzera, ma come al solito sono arrivate troppo tardi. Attualmente i confini nazionali rimangono ampiamente aperti come sempre.

Dall’UDC ai Verdi, ora è richiesto un sistema di test completo alle frontiere, che dovrebbe valere sia per gli svizzeri in arrivo che per quelli di ritorno dall’estero. Le parti lo chiedono in una lettera firmata congiuntamente al Consiglio Federale, come riferito dalla “SonntagsZeitung”.

Il presidente del FDP Petra Gössi spiega: “Il Consiglio federale deve finalmente stabilire regole chiare per le persone che entrano in Svizzera“. Test e quarantene per i nuovi arrivati e anche un controllo per i pendolari transfrontalieri sono ormai provvedimenti necessari, afferma Jürg Grossen, presidente del BPL e firmatario della lettera. “Solo così possiamo tutelare la salute della popolazione e far valere gli effetti delle nostre misure restrittive, come ha dimostrato l’esperienza delle ultime settimane“.

Il consigliere nazionale dell’UDC chiede: “I confini devono chiudersi nuovamente” tenendo anche conto del quotidiano grande passaggio transfrontaliere. Le misure richieste nella lettera sono dure e infrangono i tabù precedenti.
L’accettazione della domanda porterebbe però il turismo già collassato, a un punto di morte totale. Ora anche l’UDC ha firmato la lettera per sostenere un regime più rigido alle frontiera e cercare di evitare ulteriori contagi.

Secondo la richiesta, i viaggiatori dovrebbero presentare alle dogane un test PCR recente o eseguire un test rapido in loco. Inoltre viene richiesto un obbligo di quarantena di cinque giorni da applicare a tutti coloro che vogliono entrare in Svizzera, indipendentemente da dove provengano e se abbiano un test negativo.

Ciò dovrebbe rendere più sicuro il passaggio dei pendolari transfrontalieri e di tutti i viaggiatori quotidiani. Un nuovo concetto di screening dovrebbe essere creato su misura per i frontalieri e per coloro che si trovano giornalmente nel nostro paese per lavoro: le aziende che impiegano pendolari transfrontalieri e gli hotel che accolgono i viaggiatori dovrebbero essere obbligati ad avere i propri dipendenti e gli ospiti testati ogni tre giorni.