Nei primi due mesi del 2021, solo in Svizzera sono stati ufficialmente identificati 597 casi specifici di effetti collaterali del vaccino genetico contro il coronavirus (link alla pubblicazione di Swissmedic). 177 sono classificati come pesanti, le vittime non sono state incluse in queste statistiche, poiché le autorità sono tenute a pubblicare questi dati.

Ai sensi dell’articolo 59 par.3 della Legge federale svizzera sui medicinali (Heilmittelgesetz), devono essere segnalati solo gli effetti collaterali specifici e gravi dei medicinali, di conseguenza, come sottolinea la stessa Swissmedic, la statistica di 597 casi non tiene conto delle “usuali” conseguenze negative (ad es. Mal di testa, dolori articolari, vampate di calore). Anche i casi che i medici stessi hanno deciso di non segnalare non vengono conteggiati.

Un’altra statistica è ancora più spiacevole: gli effetti collaterali di un vaccino genetico contro il coronavirus sono 10 volte! più comuni degli effetti collaterali di un vaccino antinfluenzale (in base ai dati del 2019).

Nonostante il pericolo di dieci volte, Swissmedic ha deciso non solo di non innalzare gli standard per l’ammissione di sostanze genetiche prodotte in fretta e furia. Il 4 marzo 2021 ha anche deciso che i test di sicurezza per le nuove varianti del vaccino non erano necessari. Ed accettato solo i dati sulla fase di test. In altre parole, il vaccino può essere consentito anche quando è testato su 20mila soggetti sperimentali.

C’è un consenso nella comunità scientifica sul fatto che il test su 20.000 persone non è statisticamente sufficiente per stabilire in modo affidabile la probabilità di morte e gli effetti collaterali (gravi e non gravi).